martedì 15 febbraio 2011

Mozzarelle blu, l’inchiesta: in Italia 7 latticini su 10 contaminati

Mozzarelle blu. Ancora una volta nei nostri incubi. La notizia questa volta rimbalza dalla scrivania del Pm Raffaele Guariniello, che già la scorsa estate aveva attivato un’indagine a tappeto su tutto il territorio nazionale, in seguito al caso delle mozzarelle blu, non solo provenienti da stabilimenti tedeschi, ma anche italiani (come nel caso della Granarolo). 
4 esperti di chimica e microbiologa sono stati incaricati di fare le dovute analisi. Sapete cosa ne è emerso?


Su 1027 campioni di latticini, quasi il 70% è risultato contaminato da sostanze che non avrebbero dovuto esservi!
Una lettera al Ministro Fazio aveva sollecitato un intervento deciso delle Asl, deputate a verifiche e controlli voluti da una buona legge già esistente. Ma come spesso purtroppo accade, tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare! E così in Piemonte (tanto per fare un esempio), non si sarebbero svolti controlli al riguardo, in nessuna delle circa 700 aziende casearie esistenti. Il Pm Guariniello si è così dovuto sostituire con i Nas (Nucleo Anti Sofisticazioni dei Carabinieri) e la polizia giudiziaria, al Ministero della Salute e alle sue Aziende Sanitarie Locali. 
Dunque: non solo i nostri formaggi sono contaminati, ma gli organi preposti non sembrano essere in grado di fare le dovute verifiche. E la nostra salute? Domanda lecita, a cui non so dare risposta: con ansia mi sono ritrovata a leggere cosa è stato trovato nei latticini nostrani (altro che Made in Italy verrebbe da dire!). Di sicuro è predominante la presenza dello pseudomonas fluoroscens, per l’appunto responsabile della colorazione blu delle mozzarelle e (ricordiamolo per correttezza) non pericoloso per la nostra salute; ma anche enterobatteriescherichia coli, salmonella e soprattutto lo stafilococco aureo, pericoloso in quanto molto resistente agli antibiotici.
Non solo, nei campioni testati sono state trovate anche tracce di alcune sostanze chimiche come il piombo, diossine e pesticidi. Ma come è possibile tutto ciò? Secondo i dati giunti alla procura ed in alcuni casi già verificati, queste contaminazioni non provengono dal latte, ma dall’utilizzo illegale di acque di pozzo nelle tecniche produttive, meno costose rispetto all’acqua potabile. Guariniello ha dunque spedito un nuovo report al Ministro della Salute Ferruccio Fazio affinché intervenga adeguatamente per tutelare la  degli italiani, ad esempio garantendo e verificando l’applicazione delle leggi!

[Fonte: La Repubblica]

lunedì 7 febbraio 2011

Molte bibite fanno ingrassare pur non contenendo grassi

Se provate a dimagrire eliminando i cibi grassi e il pane, ma provando a riempirvi lo stomaco con delle bibite, state sprecando il vostro tempo. L’apporto giornaliero di liquidi può essere la ragione per cui non solo non si sta perdendo peso, ma c’è il rischio anche di ingrassare ulteriormente. Bisogna considerare che, grazie al loro contenuto di zuccheri, anche le bevande analcoliche sono in realtà piene di kilojoule.
Se si confrontano le bevande ed il pane sui contenuti di kilojoule, vi accorgerete che una lattina di Fanta, per esempio, può fornire circa 714kJ, circa tre fette e mezza di pane bianco (circa 221kJ). Un grande bicchiere di vino o una confezione di latte non sono molto lontani da una Coca Cola. Secondo i dati di Pulse Magazine, una bottiglia di birra contiene circa 570 kJ, una birra a basso contenuto di alcool 391, un bicchiere piccolo di vino bianco 353, di vino rosso 504, un cicchetto di whisky, gin o vodka 250, la Coca Cola e la limonata 585, il succo di mela 478, caffè o tè con due cucchiaini di zucchero 174. L’unica bevanda che non contiene kilojoules è ovviamente l’acqua.
Nel corso degli ultimi decenni sembra che abbiamo dimenticato che le bevande non dovrebbero essere bombe di kilojoule, ad eccezione forse per il latte intero, le bevande sportive e le formulazioni speciali per le persone clinicamente malnutrite. Le bevande dovrebbero essere solo dei rimedi alla sete, e non dei mezzi per ingrassare.
Il Nutrition Information Centre dell’Università di Stellenbosch (TIN) afferma che l’unica bevanda sana per un adulto è l’acqua, perché non fornisce energia supplementare ed è l’ideale per le persone in sovrappeso o inattive. Essa fornisce inoltre quantità variabili di minerali come calcio, magnesio e fluoro, a seconda della sua origine. Ma siccome non si può vivere di sola acqua, sono consigliabili nell’ordine tè, caffè, latte magro e senza grassi e yogurt da bere, più alcuni prodotti dietici artificialmente zuccherati che forniscono alcuni vantaggi nutrizionali (come i succhi di frutta o di verdura, latte intero e sport drinks).
Il pannello è giunto alla conclusione un po’ sorprendente che è meglio bere una tazza di caffè (senza latte e zucchero ovviamente) rispetto al bere un bicchiere di succo d’arancia. La chiave sembra essere il valore energetico: da solo, il caffè non ha kj ed è ricco di antiossidanti. Mentre il succo è una buona fonte di vitamine, ma da prendere in quantità limitate. La regola generale è più dolce è la bevanda, più kj contiene
Anche l’alcool aumenta il carico kilojoule: Di per sé, l’alcool fornisce circa 29kJ per grammo. Così più forte è la bevanda, maggiore è il numero di kilojoule
dice Irene Labuschagne, dietologa del TIN. Non è solo l’alcool che contiene kilojoule, ma i cocktail sono anche peggio. Un brandy liscio contiene solo 250kJ, ma mescolato con una mezza lattina di Coca-Cola può raggiungere quasi 550kJ.

mercoledì 2 febbraio 2011

Dieta in gravidanza

Nel periodo della gravidanza ogni futura madre deve nutrirsi in modo tale da mantenere se stessa in buona salute e consentire, nel contempo, ai tessuti fetali di formarsi e svilupparsi nella maniera migliore.
L’alimentazione corretta rappresenta uno dei presupposti fondamentali per la corretta evoluzione della gravidanza ed il normale accrescimento del feto, per questo quantità e qualità del cibo devono essere scrupolosamente controllate. Possiamo dire subito però che la dieta in gravidanza non dovrebbe discostarsi molto da quella che dovrebbe essere seguita in ogni altro periodo della vita, con la differenza che l’apporto calorico devo essere leggermente più elevato e che alcuni nutrienti devono essere sempre presenti.
La gravidanza si presenta come un evento biologico particolare durante il quale, mai come in nessun altro periodo della vita, la salute di un individuo dipende strettamente dalla salute di un altro. La nutrizione materna ha un ruolo fondamentale sia sul corso, sia sull’esito della gravidanza. Un buono stato di nutrizione della madre ancor prima dell’inizio della gravidanza, nonché una corretta ed adeguata alimentazione prima e durante il periodo gestazionale, sono condizioni essenziali per la prevenzione di una gran parte delle patologie neonatali.
Questo non significa che la donna in gravidanza deve “mangiare per due” anzi il peso corporeo va sempre monitorato perché non superi certi parametri stabiliti, ma è più ragionevole dire che una donna in gravidanza deve mangiare “due volte meglio”.
Durante la gravidanza la donna ha bisogno di più energia per la formazione di nuovi tessuti da parte del feto, della placenta, per l’aumento della massa sanguigna della madre e del tessuto adiposo. Inoltre il metabolismo di base aumenta nel 2° e 3° trimestre di gravidanza e così il consumo calorico associato ai movimenti della donna cresciuta di peso. Si parla di un costo energetico globale dell’intera gravidanza che varia dalle 40000 alle 80000 kcal.
Esistono alcune categorie di donne a rischio che sono comunque state riconosciute. Ne riporto un elenco:
ü  Donne che utilizzano sempre una dieta carente (diete dimagranti)
ü  Donne con gravidanze gemellari
ü  Donne fumatrici (o che facciano uso di alcol o droghe).
ü  Donne con intolleranza al lattosio
ü  Donne sottopeso o sovrappeso al momento del concepimento
ü  Donne che acquistano troppo o troppo poco peso durante la gravidanza
ü  Donne con scarse risorse finanziarie
Il controllo del peso durante tutta la gravidanza ha lo scopo di assicurare una nutrizione ottimale sia alla madre che al feto. L’aumento ponderale consigliato è compreso tra i 10 e i 15 kg. Chiaramente non esiste un valore assoluto viste le variabili da prendere in considerazione  per ogni singolo caso. Di fondamentale importanza però, è la valutazione del peso prima della gravidanza. La classe di donne con peso nella norma presenta la minore incidenza di patologia ostetrica ed i migliori esiti della gravidanza. Ovviamente le classi più a rischio sono le estreme (grandi sottopeso/sovrappeso).
Grossolanamente si può generalizzare in questo modo:
ü  primo trimestre: aumento di entità trascurabile.
ü  Secondo e terzo trimestre: circa 350/400g a settimana. Soprattutto il 3° trimestre vede un forte aumento per l’accrescimento del feto e della placenta.
L’eccessivo aumento di peso al momento del concepimento o durante il secondo e terzo trimestre comporta un affaticamento per la madre e può predisporre al diabete e alla gestosi.
Cosa è bene mangiare
Zuccheri complessi: Pane (meglio integrale) pasta, riso, cereali, legumi; il loro assorbimento è più lento. Limitare gli zuccheri semplici (dolci, bibite)
Proteine: E’ dovuto alle esigenze della nuova costruzione materna e fetoplacentare. L’incremento è di circa 8-10g/die rispetto alla dose giornaliera raccomandata. Le donne vegetariane che includono nella loro dieta latticini o pesce don dovrebbero andare in contro a carenze nutrizionali con frequenza superiore alle onnivore; maggiori problemi possono incontrare le vegane che invece si nutrono solo di alimenti di origine vegetale: queste necessitano di un’integrazione di proteine, ferro, acido folico, zinco e vitamina B12
Grassi: preferire l’olio extravergine di oliva; limitare il consumo di burro e margarine.
Vitamine e minerali: tutta la frutta meglio se fresca e di stagione, preferibilmente agli spuntini.
Fibre: cereali non raffinati, i legumi, le verdure e la frutta. La cellulosa (assorbe l’acqua ma non si scioglie) contribuisce a regolare le funzioni intestinali, la pectina (crea invece un gel e si scioglie in acqua) riduce l’assorbimento di carboidrati e lipidi. Il consumo giornaliero dovrebbe essere intorno ai 25-30 g/die. Considerando che la gravidanza predispone alla stipsi uno dei rimedi più efficaci resta l’utilizzo di fibra alimentare associata ad un elevato apporto idrico. È bene utilizzare però fibre solubili come il glucomannano che aumenta volume e massa delle feci, le lubrifica con il gel che si forma a contatto con l’acqua, ed è inoltre fermentato dalla flora batterica intestinale svolgendo anche una funzione probiotica. Esistono in commercio anche delle preparazioni “non medicalizzate” a base di glucomannano sottoforma di biscotti, crackers, cioccolato che a parità di efficacia con capsule e bustine risultano maggiormente gradite.
Sale: L’uso del sale dovrebbe essere ridotto per non accentuare la ritenzione idrica e per un miglior controllo pressorio, limitare l’uso anche dei dadi da brodo.
Bevande: in gravidanza si consiglia un’introduzione giornaliera di almeno 2 litri di acqua oligominerale. Durante l’allattamento poi tale quantità dovrebbe essere implementata della quota escreta con il latte pari a 800-1000 ml.
Alcuni semplici consigli
ü  Fare pasti piccoli e frequenti (4-5)
ü  Consumare quantità abbondanti di latte (meglio se parzialmente scremato) come tale o aggiunto ad altri alimenti per il contenuto in proteine nobili, calcio, fosforo, magnesio, vit.A e D.
ü  Consumare quotidianamente proteine ad alto valore biologico (carne, pesce, uova, formaggi, latte). Nelle donne negative al Toxo Test è importante evitare il consumo di carni crude, insaccati o stagionati (es.prosciutto crudo), verdura e frutta non correttamente lavate.
ü  Sostituire spesso la carne con il pesce (2-3 volte/sett) per il suo contenuto in acidi grassi polinsaturi, iodio e per una maggiore digeribilità.
ü  Consumare abitualmente ortaggi e frutta fresca per l’apporto di fibra, vitamine e sali minerali.
ü  Consumare cibi integrali.
ü  No alcol.
ü  Limitare il consumo di caffè, tè, bevande come la Coca Cola in quanto contengono caffeina.
ü  Non eccedere col consumo di cibi dolci.

martedì 1 febbraio 2011

Le diete da evitare a qualsiasi costo

Al giorno d'oggi la maggior parte dei cosiddetti paesi ricchi spende miliardi ogni anno in prodotti dietetici, un quinto dei quali si rivela inefficace. In realtà, tutti sogniamo il prodotto miracoloso, capace di riconciliarci con la bilancia. Sfortunatamente, la realtà è completamente diversa e non vi è alcun mistero: se vi abbuffate, ingrasserete, se vi limitate, dimagrirete. Qualunque sia la dieta che sceglierete, ecco quello che dovete tassativamente evitare.
  • Le diete che vi promettono di perdere 10 kg in due settimane
  • Le diete sponsorizzate da star e personaggi mediatici (in particolare, quelli che appartengono allo show-biz)
  • Le diete che si basano su teorie improbabili
  • Le diete dissociate nelle quali occorre mangiareun solo alimento per 2 settimane, quindi un altro alimento per 3 settimane, e così via
  • Le diete che fanno affidamento su una pillola dal prezzo astronomico, solo perché contiene un principio attivo cosiddetto miracoloso
  • Le diete che vi obbligano a rimanere inchiodate a casa per intere settimane
  • Le diete impossibili da seguire anche se siete piene di buona volontà
  • Le diete secondo le quali potete mangiare di tutto a volontà (c'è qualcosa che non va, non trovate?)
  • Le diete che vi prosciugano il portafoglio.
  • Le diete che erano sparite dalla circolazione e che, un bel giorno (non si sa come) tornano alla ribalta.
  • Le diete che prevedono l'assunzione di pillole e compresse varie.
  • Le diete durante le quali avete l'impressione di essere affamate da mattina a sera.
  • Le diete caldamente sconsigliate dai medici.
  • Le diete che vietano gli alimenti solidi a vantaggio di quelli liquidi.
Quindi ecco il decalogo della dieta per perdere peso in maniera equilibrata:
  • Siate oneste con voi stesse e riconoscete le vostre cattive abitudini alimentari.
  • Smettetela una volta per tutte con le diete assurde.
  • Non paragonatevi agli altri.
  • Consumate 3 pasti al giorno.
  • Mangiate quello che vi piace, ma in piccole quantità.
  • Fate colazione tutti i giorni.
  • Non trasformate i grassi nei vostri nemici giurati.
  • Consumate più proteine.
  • Consumate frutta in quantità ragionevoli.
  • Bevete più acqua.
Tratto da: Anita Naik, "Un corpo da sogno", Morellini Editore