domenica 22 luglio 2012

L'importanza della flora batterica

Il segreto di una lunga vita? Nella flora batterica intestinale. Lo suggerisce uno studio condotto dai ricercatori dell’University College di Cork, in Irlanda, basato sullo studio dei cambiamenti della flora nel corso della vita. Sapevate che in età avanzata essa differisce da individuo ad individuo a differenza di ciò che accade in gioventù? I batteri del sistema digerente potrebbero spiegarci il segreto della longevità.

La ricerca, pubblicata sulla rivista di settore Nature, spiega come la presenza di specificibatteri nell’intestino possa essere associata ad una vita più lunga negli ultrasessantacinquenni. Non stupisce se si pensa alla correlazione dello stato della flora intestinale con l’obesità nei bambini. Lo studio ha basato le sue conclusioni sulle analisi condotte su 178 anziani con più di 65 anni. 


Commenta il prof. Paul O’Toole, coordinatore della ricerca:
" Lo scorso anno, abbiamo per la prima volta scoperto un’alta variabilità nella flora intestinale degli anziani: abbiamo approfondito questi risultati esaminando accuratamente 178 volontari over 65. Abbiamo scoperto delle differenze di flora batterica a seconda del fatto che gli anziani vivessero in casa propria o in una casa di cura. Questa differenza, inoltre, influenza anche la durata di vita e lo stato di salute."

Lo stato della flora batterica, secondo gli scienziati, è strettamente correlato all’alimentazione della persona ed ad un suo stato di benessere psicologico generale ed è in grado di influenzare più di quanto si pensi il nostro organismo. 
La riprova è stata data dal peggioramento della stessa notato negli anziani passati dalla permanenza nella propria casa a quella di una struttura di assistenza. 

Continua il professore:
"Chi passa dalla propria abitazione a una casa di cura varia la propria dieta, e nel giro di un anno la flora batterica cambia. Questo provoca un peggioramento delle condizioni di salute generali, suggerendo che i batteri siano implicati nella salute e nella lunga vita e che la dieta può essere determinante per la loro presenza."

Ricordiamo che la flora batterica umana è composta da circa 400 specie batteriche, sia di tipo anaerobico come i bifidobatteri localizzati principalmente nel colon, che aerobici come i lactobacilli, concentrati nell’intestino tenue.
Fonte: MedicinaLive

lunedì 16 luglio 2012

Azotemia

L’azotemia misura la quantità di scorie derivanti dalla sintesi delle proteine contenute nel sangue. E’, nello specifico, un parametro di controllo espressione della concentrazione di azoto non proteico nel nostro sangue. Si tratta di un valore legato alla funzionalità renale che ci consente di misurare quante scorie azotate derivanti da catabolismo proteico (il cui prodotto è l’urea, N.d.R.) sono rimaste all’interno della nostra circolazione. L’azotemia alta o bassa nel sangue può rappresentare lo specchio di patologie a carico delle reni.
In un adulto sano, in concomitanza di una dieta equilibrata, l’azotemia può variare in un intervallo di normalità compreso tra i 22 ed i 46 mg/dl. Il dato è riferito alla valutazione effettuata in base alla concentrazione plasmatica di urea, metodo di rilevazione comunemente. Alcuni laboratori utilizzano come unità di misura la concentrazione dell’azoto ureico (acronimo BUN) che rappresenta circa la metà di una molecola di urea. In questo caso i valori fisiologici dell’azotemia variano nel range di normalità tra i 10,3 ed i 21,4 mg/dl. In caso di valori più bassi di entrambi gli intervalli di normalità si parla diazotemia bassa. Se i valori superano gli apici della quantità ritenuta normale in entrambe le tipologie di misurazione si deve parlare di azotemia alta.

Azotemia alta: le cause, i sintomi, la cura

Le cause che sono alla base dell’azotemia alta sono diverse e di eterogenea tipologia. Attenzione, alcune di esse possono portare ad un valore alto di scorie nel nostro sangue anche in concomitanza con una funzionalità renale normale: dieta iperproteica; disidratazione dovuta a diarrea copiosa, a sudorazione profusa, scompenso cardiaco e shock, attività fisica; digiuno. Ed ancora diabete, gotta, infezioni renali, emorragie, insufficienza cardiaca, tubercolosi, febbre. Tutte queste attività e patologie portano ad un rialzo dell’azotemia oltre i valori ritenuti normali. Senza che per questo i reni presentino dei danni pregressi.

I principali sintomi dell’azotemia alta sono l’astenia, il dimagrimento eccessivo, vomito, il pallore e l’iperpotassemia, tutte espressioni di un quadro patologico relativo all’ insufficienza renale In alcuni casi si verifica anche la comparsa di edema periferico(ritenzione di liquidi) al quale può sopraggiungere un edema polmonare nei casi più gravi.

Tra le manifestazioni dell’azotemia alta vi è anche l’ipocalcemia. Conseguenze palesabili in seguito ad un rialzo dell’azotemia sono la formazione di calcoli renali e di emorragie gastrointestinali, accompagnati da uno sfasamento del valore degli zuccheri nel sangue. Per curare l’azotemia alta è prima di tutto necessario avvalersi di una dieta ipoproteica (...) è necessario bere di più, in modo tale da aiutare le reni nella loro opera di pulizia del sangue. Se affetti da qualche patologia pregressa è altresì consigliato richiedere al proprio medico di eliminare i medicinali nefrotossici.

Azotemia bassa: le cause, i sintomi, la cura

Anche i valori di azotemia bassa sono da tenere sotto controllo medico. E come per valori alti di questo marcatore, vi sono delle cause che possono, anche in concomitanza diinsufficienza renale persistente, falsare una diagnosi tenendo i valori sotto i range di normalità. Una delle cause principali è la messa in atto di una dieta ipoproteica e da uno stato d’iperidratazione. L’insufficienza epatica grave è la principale causa di un valore basso di azotemia nel sangue.

Non vi sono dei sintomi legati ad un valore di azotemia bassa, a meno che non vi sia, come accennato, un problema al fegato. In quel caso i sintomi saranno di origine epatica e riguarderanno il manifestarsi di ittero, di perdita di appetito, stanchezza, malessere generale ed un forte calo ponderale. Il tutto accompagnato da urine scure e feci chiare,diarrea, febbre bassa e continua e dolori muscolari. Per curare il valore legato a questa particolare patologia, è ovviamente necessario applicare le cure necessarie a risolvere l’insufficienza epatica. Per normalizzare generalmente il valore basterà inserire delleproteine nella dieta e tenere sotto controllo il livello d’idratazione.

Il rapporto tra azotemia e gravidanza è molto particolare. L’azotemia diminuisce nel corso del primo trimestre di gravidanza e rimane più bassa del normale nel corso dell’intero periodo di gestazione. In questo caso i valori considerati normali al di fuori della gravidanza possono rappresentare un segno di problemi di funzionalità renale. Una mancata diminuzione del valore in seguito all’inizio della gestazione o dei valori alti devono portare la donna a rivolgersi subito ad uno specialista in nefrologia per un controllo. 

Fonte: medicinalive