mercoledì 5 gennaio 2011

Piccoli cuori crescono

L’indagine eseguita dall’ISTAT sulle famiglie, dal titolo: “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari 1999/2000”, mostra che circa 16 milioni di Italiani sono in sovrappeso, e che oltre 4 milioni sono obesi; la quota di bambini e adolescenti in sovrappeso è di circa il 20% mentre è pari al 4% quella di obesi [1]. Sebbene possa sembrare paradossale, il fenomeno resta tutt’oggi ancora sostanzialmente poco riconosciuto dalle famiglie come problema medico, sottostimato da molti medici (e moltissimi pediatri), e poco conosciuto per quanto riguarda i fattori etio-patogenetici: sebbene informazioni e conoscenze vadano accumulandosi rapidamente, manca ancora un quadro d’insieme soddisfacente. 


La percentuale di soggetti interessati varia secondo gli studi; nella Regione Lazio, su uno studio recente di bambini di III elementare, è risultato in sovrappeso il 30% dei soggetti ed obesi il 15% [2]. I dati dell’ADI-Lazio confermano l’aumento dell'incidenza dell'obesità nel 25-30 per cento dei bambini residenti nel Lazio, contro una media nazionale che varia dal 18 al 20 % mentre aumentano del 40 per cento le forme di sovrappeso in età prescolare. 
Dal rapporto dell’Istituto Auxologico Italiano di Milano, emerge che "Il 27% dei piccoli obesi del nostro Paese soffre di ipertensione, il 17% di dislipidemia (alterati livelli di colesterolo ematico), il 4,5% di intolleranza al glucosio (primissimo stadio del diabete), il 64% di insulino-resistenza (fattore predisponente del diabete) e il 16% di microalbuminuria (indicatore precoce di problemi renali)". L'indagine milanese offre una mappa dell'obesità infantile in Italia. Il primato assoluto va al Lazio, con il 34% di bambini gravemente sovrappeso. In generale, il maggior numero di giovani obesi si registra al sud e tra i maschi. Per quanto riguarda le classi d'età, il fenomeno è inferiore al 10% tra i minori di 8 anni mentre raggiunge il 16% tra i 9 e i 13 anni [3]. Ma quali possono essere le cause di una tale epidemia di obesità infantile? E’ ormai definitivamente acclarato che ci sia un'origine multifattoriale con i fattori di tipo ereditario su cui l’ambiente agirebbe come fattore scatenante [4]. Non va infatti mai dimenticato che i diversi membri di una stessa famiglia condividono la maggior parte delle abitudini alimentari, dietetiche e comportamentali, motivo per cui ormai si tende a parlare di "Famiglie obese" e non più soltanto di "soggetto obeso".
L’obesità è sempre il risultato di uno squilibrio del bilancio energetico, che può derivare da un apporto calorico eccessivo ma anche da uno scarso dispendio energetico, ma anche, caso più frequente, da una somma di entrambi i fattori.

E’ frequente che i bambini in sovrappeso non mangino quantità enormi di cibo, gli studi indicano però regimi alimentari: troppo ricchi in proteine (in particolare animali) e in grassi; poveri in carboidrati complessi ed in fibre (frutta, verdure e legumi), e soprattutto con ritmi di alimentazione incongrui (colazione spesso assente, spuntini o merende molto ricche ed accompagnate frequentemente dallo spizzicare continuo, doppi secondi piatti ai pasti principali ecc.).


[1]
 AA.VV. “Linee guida clinica per l’identificazione, la gestione e la prevenzione del sovrappeso e dell’obesità essenziale nel bambino”. Gennaio 2003
[4] Di Fiore P, SIAS ONLUS “Indagine conoscitiva sulle abitudini alimentari” http://www.sias-onlus.it “Indagine conoscitiva sulle abitudini alimentari” Sett 2003

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